domenica 25 febbraio 2024

Mare d'inverno

Il mare d’inverno
cheto un tempo non poi così lontano,
tra sbuffi, spruzzi e gorgoglianti mulinelli,
tramuta il placido esser suo in sembianze di mostro primordiale.
E s’alzano in formazioni d’attacco eserciti d’acqua e sale,
assediati dallo sferzare d’un vento nemico,
insieme, ad aggredendir la riva, ad inghiottir le nubi,
mentre gabbiani di luce e falchi di tuono,
vessilli di rivali potenze,
annunciano una guerra con strida ed artigli incandescenti che fendon l’orizzonte.
E sperano, i civili, che la bestia plachi la sua fame con le vite non dei loro cari,
persi nel suo manto con reti calate che tirano impazzite verso l’abisso,
finchè le preghiere dei fanciulli, di lacrime materne impreziosite,
lambiscono il cuore del mostro e saziano di pietà la famelica rimostranza.
E torna a riposare il Leviatano, oramai soddisfatto del dazio,
sul fondale del suo mondo oscuro,
smuovendo le maree ad ogni respiro del suo sonno tormentato.
E s’assopiscono i demoni del vento
in giacigli di bonaccia,
tra le nubi che evaporano,
nel silenzio della notte.

domenica 1 dicembre 2013

Soldato

Spogliati di tutto
si nudo, di fronte al mondo.
Si disarmato,
senza bellici propositi,
senza frecce nella tua tua faretra
senza arco sulla tua spalla,
senza scudo, senza lame,
senza mantello, senza elmo.
Difendi il tuo onore,
difendilo coll'onore tuo.
Nulla ti serve per essere soldato di giustiza,
nulla se non cuor puro e candidi pensieri di pace.
Combatti, nudo, disarmato,
senza mai arretrare, senza disperare.
Non sarai inerme,
la vita protegge chi si cura di essa.

L'ultimo incontro

Di legni orientali, i profumi,
crean luogo all'ultimo incontro
nelle seque di viaggiatori incauti
e il colore di fragole straniere.
Coatto nel sorriso,
signore nell'animo,
saluta con distinto distacco,
poichè non c'era da spartir pietanze
e nemmeno l'intenzione di farlo.
Ultimo incontro con un nome sfuggente,
difficile da tener impresso nel vapore della notte.
E il susseguirsi di pensieri
famelici, voraci, insaziabili
nelle ore prima che albeggi,
come rapaci a smembrar le carni
di quel che è stato,
sarebbe potuto essere,
e che mai sarà.

sabato 28 settembre 2013

Involucro

Anima che tendi all'infinito
e che disperdi te stessa nel vano,
riempi in questo giorno la mia coppa
e sarò pozzo assetato
ed attenderò la pioggia tua.
Anima che ti struggi nell'assenza
e che piangi i tuoi morti,
che ti affliggi nel desiderio di resurrezione,
illuminata da un sole lontano
la cui luce non riscalda,
nè illumina, nè ravviva più.
Anima che preghi e che speri
che gridi, che piangi e disperi,
che invano scoperchi sepolcri
per trovare, polverosi, i ricordi
nei loro involucri, ormai vuoti.
Anima mia, non affliggerti ora
poichè il tempo del lutto è lontano
e la solitudine altro non fa
che temprar le solide celate intenzioni.

martedì 12 febbraio 2013

Drago verde

Forte nel tuo metallo
col cranio d'ottone lucente,
dietro uno scudo crociato
te ne stai ferma, piangente.
E con le lacrime tue, di lutto,
disseti le folle accaldate, d'estate.
Ti vedo nei parchi, fiera
che giaci nell'abbandono del volgo
vecchia e nobile creatura
figlia ormai orfana d'una Milano lontana,
e che a fatica si trova in sbiaditi ricordi
e nel bianco e nero di foto dimenticate.
Ma chiedendo agli anziani il tuo nome
un sorriso si mostra sul viso loro,
ed il barlume d'una nuova giovinezza
nel raccontare i giochi d'infanzia
con te, drago verde,
e coi tuoi spruzzi di vita.



giovedì 13 dicembre 2012

Fiocco di neve

Fiocco di neve
che cadi silenzioso,
tra tanti compagni,
danzando, leggiadro,
ti posi con grazia
sopra il mio naso
come il bacio insperato
d'un caro lontano.
Risvegli per magia
ricordi d'infanzia
e i giochi, e le fiabe
e i pomeriggi a studiare
e le corse, e le risa
e la candida vita
che credevo ormai persa
dalla memoria, svanita.
Ti sciogli, mio amico,
nel bacio tuo, dolce,
lasciandomi in dono
un cuore leggero,
più allegro, più vispo
d'ottimismo ripieno,
che paio d'incanto
il bambino che ero.

venerdì 7 dicembre 2012

Dicembre a Milano

Città a me 'sì cara
che ti desti prima ch'albeggi
coperta di brina,
nei primi dicembri,
tra il vociare sommesso
di sconosciuti viandanti
ed il frusciar di foglie
per le vie dei tuoi corsi.
Mentre s'annuncia appena
all'orizzonte,
l'albeggiar d'un nuovo dì,
e si spengono i lampioni
e così le stelle, amiche loro,
io mi sento amico tuo,
e dei tuoi segreti, custode
e confidente di speranze
ch'altri non odono
e che non sanno ascoltare.